Orbene, è opportuno premettere che la situazione che si è generata e degenerata in questi giorni sta affliggendo l’Italia, l’Europa ed il mondo intero. E’ impossibile fare finta di niente e guardare solo al proprio orticello quando molte persone hanno visto passare a miglior vita i propri cari, amici o conoscenti e quando migliaia di persone nella sola Italia stanno lottando tra la vita e la morte. E’ impossibile ignorare tutte le ripercussioni economiche che pesantemente si stanno abbattendo su milioni di concittadini.
E’ impossibile non pensare ai nostri eroi che ogni giorno mettono a repentaglio la loro salute, la loro vita e quella dei loro cari combattendo un nemico invisibile: una volta avevamo eroi come Giuseppe Garibaldi o piuttosto come il generale Armando Diaz e comunque il milite ignoto, colui che senza un nome, rappresentando tutta la schiera dei nostri connazionali al fronte, doveva rischiare la propria vita per liberare l’Italia, per difenderci dal nemico. Oggi i nostri eroi indossano il camice e poco altro per difenderci e per proteggerci: sono medici schierati in prima linea all’ospedale, infermieri, ausiliari, medici di famiglia. Ma anche coloro che tutelano la nostra sicurezza come la Protezione Civile, tutte le forze dell’ordine ed i volontari che contribuiscono a dare una mano alle fasce meno protette. Per non dimenticare tutti coloro che si occupano di pulizie e santificazione, di coloro che ogni giorno lavorano in prima linea dandoci l’opportunità di avere le nostre dispense rifornite, di chi lavora in farmacia, nelle edicole, nelle fabbriche ed in ogni attività che ci consente di vivere questo tempo di guerra col minor disagio possibile.
Forse abbiamo capito il valore di tante cose che prima davamo per scontate, solo adesso che non sono più possibili. Abbiamo capito che il danaro stavolta non ci salvaguarda dentro una bolla asettica perché il mondo non ha né un sud e né un nord, anche uno dei migliori sistemi sanitari al mondo (peraltro la nostra sanità e per tutti, non diamo per scontato neppure questo) si trova a lottare contro questo feroce nemico.
Ed in tutto questo scenario apocalittico, quanto vale il nostro orticello di runners? Diventa davvero marginale sebbene ogni giorno si senta la mancanza della corsa ristoratrice del corpo e della mente, degli effetti benefici che effettivamente ha sulle persone che svolgono attività fisica e anche su chi sta loro intorno. Di questi tempi è opportuno coadiuvare le esigenze di benessere fisico e mentale con le necessità imposte dalla situazione socio-sanitaria emergenziale. E allora deve prevalere il buonsenso, sempre e comunque nel rispetto delle norme. Al momento si può al massimo svolgere l’attività fisica nei paraggi della propria abitazione (200 metri), in solitaria e senza entrare a contatto con altre persone. E’ troppo? E’ troppo poco? Questa non è la sede per entrare nel merito e prendere le difese del runner accanito o di colui che è contrario ad ogni forma di uscita propria ed altrui, lo sappiamo tutti bene che le nostre vite hanno subito delle limitazioni alla libertà, questo vale per tutti. Semplicemente si raccomanda il rispetto delle norme e buonsenso. Gli esercizi fatti in casa non sono la stessa cosa, è vero. La prestazione cala, è vero. L’ago sulla bilancia si muove verso destra, vero anche questo. Stringiamo i denti auspicando che presto si possa ritornare a fare quello che ci piace di più… correre.